Community card poker
Quando si pensa al Poker, generalmente sono due le formule di gioco che vengono in mente per prime: il poker a cinque carte coperte e il Texas Hold’em. Per moltissimo tempo, il primo dei due è stato probabilmente il leader incontrastato dei tavoli verdi, ma poi qualcosa (come si vedrà meglio in seguito) all’improvviso è cambiato e lo scenario oggi è dominato dal Texas Hold’em. Anche se il Poker a 5 carte e il poker texano rappresentano le formule di gioco più celebri, la famiglia del Poker conta tantissime altre varianti che è possibile raggruppare in tre ampie categorie: lo Stud Poker, il Draw Poker e il Community Card Poker. In questa pagina, sarà proprio quest’ultima categoria a essere presa in considerazione.
Cos’è il Community Card Poker: una definizione
Non è affatto difficile comprendere il significato dell’espressione Community Card Poker: in questa categoria infatti ricadono tutte le varianti di poker dove ogni giocatore, oltre alle proprie carte (che vengono denominate hole card o pocket card), può utilizzare un numero variabile di carte poste sul tavolo (che danno vita al cosiddetto board) e che vengono scoperte secondo differenti modalità. Come si diceva all’inizio, il più noto gioco di Poker con carte comuni è sicuramente il Texas Hold’em, ma del gruppo fanno parte anche giochi come l’Omaha e il Tic Tac Toe (un gioco non molto diffuso dove le carte comunitarie sono addirittura nove). Un’altra caratteristica comune a questo tipo di giochi è costituita dal fatto che le carte personali dei giocatori vengono distribuite sempre coperte.
Gli aspetti più interessanti di questi giochi di poker con carte comuni sono vari. In primo luogo, si tratta di giochi in cui l’esito è sempre molto incerto. Paradossalmente, infatti, anche con delle carte iniziali dallo scarso valore è possibile aggiudicarsi la mano, soprattutto perché nessuno è in grado di sapere in anticipo cosa può esserci tra le carte comuni e quali combinazioni possono venir fuori. Al contrario, avere una mano forte all’inizio rappresenta sicuramente un buon punto di partenza ma non è assolutamente una garanzia di vittoria, proprio per gli stessi motivi espressi in precedenza.
Un’altra caratteristica dei community card poker è legata al numero di rilanci: ogni volta che si gira una delle carte poste sul tavolo si effettua un giro di puntate, tanto che generalmente al termine di ogni mano il piatto si ingrossa notevolmente.
Un fattore che invece i giochi con carte comuni condividono con i giochi di draw poker è l’importanza dell’elemento psicologico. I più bravi giocatori sono quelli che (oltre che su una consistente dose di fortuna) fondano la propria bravura anche sulla propria forza mentale: entrare nella mente degli avversari è fondamentale, sia per leggere le loro intenzioni sia per dare loro l’impressione di avere un punteggio migliore di quello che si ha realmente. Un buon giocatore di poker deve sempre tenere dritte le antenne, sia per fiutare e scoprire un eventuale bluff, sia per individuare il momento opportuno per bluffare a propria volta. Il bluff è comunque un’arte molto complessa, impossibile da riassumere in poche righe.
Il mix di carte coperte e scoperte, comunque, sotto questo punto di vista, è qualcosa di micidiale, infatti. Sul tavolo, tantissime volte, le carte suggeriscono delle combinazioni che poi magari non si realizzano o che oppure si concretizzano in modo completamente diverso rispetto a quanto preventivato grazie alle carte comuni. Il bravo giocatore di poker, pertanto, deve considerare tutte le varie possibilità senza trascurarne mai alcuna, imparando a individuare le più probabili.
Non è un caso che tra i giocatori di Community Poker ci siano spesso dei matematici in grado di calcolare le probabilità di vincita. Tuttavia, questo tipo di giochi sono così complessi che, anche effettuando questo genere di valutazioni, non c’è quasi mai un esito prevedibile con una certezza pari al 100%.
Cenni sulle tipologie di Community Card games
Nel nostro paese, le carte comuni poste sul tavolo a disposizione di tutti i giocatori vengono comunemente definite vele. Proprio le caratteristiche di queste carte rappresentano il principale fattore che consente di distinguere un gioco dall’altro. Mentre nel Texas Hold’em le carte comuni vengono sempre disposte tutte e cinque in linea retta, esistono giochi in cui la vela è costituita da una sola carta. Più complicate sono le varianti in cui le carte comuni sono cinque e hanno una disposizione a croce o, come nel già citato Tic Tac Toe, dove oltre alle carte personali vengono posizionate sul tavolo nove carte su tre file a costituire un quadrilatero.
Ogni variante, naturalmente, ha regole proprie riguardanti la formazione delle combinazioni. Ad esempio, nell’Omaha ogni giocatore deve sempre utilizzare due delle proprie carte personali più tre delle cinque carte comuni, mentre nel Texas Hold’em si possono formare combinazioni anche usando soltanto le cinque carte comuni, ma questi sono solo due esempi e per una trattazione più dettagliata si rimanda alle specifiche pagine.