Se esiste un gioco di carte che ha raggiunto in era contemporanea una dimensione globale, questo è senza dubbio il poker in versione Texas Hold’em. Questo gioco, infatti, non più di una ventina di anni fa era conosciuto in prevalenza negli Stati Uniti, mentre nel resto del mondo era noto solo a un ristretto numero di appassionati. L’avvento del poker online su scala mondiale e, per alcuni anni, la trasmissione dei tornei sulle reti tv generaliste hanno, è proprio il caso di dirlo, cambiato le carte in tavola e permesso al Texas Hold’em di diventare probabilmente il gioco di carte più giocato al mondo, soprattutto via internet.
Caratteristiche e regolamento di gioco
Il Texas Hold’em è conosciuto anche come poker texano o semplicemente hold’em ed è la principale tipologia di poker con carte comuni. Lo scopo del gioco, infatti, è realizzare il punteggio più alto (o restare l’unico giocatore attivo) usando cinque carte da scegliere tra le proprie due pocket card (ovvero le carte personali) e le cinque carte comuni. Non c’è un preciso limite all’uso delle carte comuni, quindi ogni giocatore può usarle tutte e cinque o solo tre, in base alla propria convenienza.
Limiti di puntata
Per giocare a Texas Hold’em si utilizza un intero mazzo di carte francesi, per un totale di 52 carte: ciò fa sì che a un tavolo possano sedersi fino a 10 giocatori. Del gioco esistono varie versioni che differiscono per i limiti di puntata. In particolare si parla di:
- No Limit: si gioca senza limiti di puntata. Questa formula è quella più utilizzata nei grandi tornei internazionali.
- Pot Limit: ogni puntata non deve superare il valore del piatto in quel determinato momento. Questa formula è utilizzata prevalentemente in Europa.
- Limit: variante tipica dei casinò reali, prevede al massimo tre rilanci per ogni giro e puntate bloccate di valore predefinito che vengono raddoppiate in occasione del Turn e del River, vale a dire gli ultimi due giri di scommesse.
Terminologia: Check, Call, Raise, Fold e…ALL IN!
Per quanto riguarda le puntate, ogni mano prevede vari round e ciascun round si conclude quando tutti i giocatori hanno fatto la propria mossa o lasciando la mano o pareggiando la puntata più elevata tra quelle piazzate dagli altri giocatori. Le possibili azioni effettuabili a turno dai giocatori sono quattro:
- Check: equivale a una sorta di cip e con esso in pratica il giocatore non piazza alcuna puntata ma passa il turno al giocatore successivo. Si può fare check solo se altri giocatori non hanno già effettuato una puntata: in questo caso, il giocatore che ha fatto check dovrà scegliere una delle seguenti azioni.
- Call: equivale al nostro “vedo”, ovvero col Call si pareggia la puntata effettuata da un altro giocatore.
- Raise: è il rilancio, ovvero rispondere a una puntata di un avversario scommettendo a propria volta una cifra maggiore. Gli altri giocatori a questo punto possono decidere se lasciare, effettuare il Call versando la differenza o chiamare un ulteriore rilancio.
- Fold: con questa azione si abbandona la mano. Ovviamente, i soldi puntati fino a quel momento non potranno essere più recuperati.
Una regola importante è quella riguardante l’azione più tipica di questo gioco, ovvero il cosiddetto All In. Con questa mossa, il giocatore punta tutte le chips rimaste, ma bisogna distinguere alcuni casi.
- Si può effettuare l’All In, infatti, quando il giocatore non ha sufficienti chips per fare il Call e vuole vedere la puntata di un avversario. In questo caso, il giocatore che ha dichiarato All In parteciperà per il cosiddetto Main Pot, ovvero la parte di piatto che è riuscito a coprire con i propri soldi, mentre il cosiddetto Side Pot (ovvero la porzione rimanente) verrà conteso solo dagli altri giocatori che hanno puntato sufficienti chips o, nel caso in cui il giocatore rimanente sia soltanto uno, verrà automaticamente assegnato a quest’ultimo.
- L’All In, invece, può essere chiamato anche da parte di un giocatore che ha sufficienti chips a coprire le puntate degli avversari e vuole rilanciare. In tal caso, si procederà normalmente e gli altri giocatori potranno semplicemente scegliere se piazzare la differenza per fare il Call, rilanciare con un Raise, foldare o controbattere con un altro All In e, se necessario, si potrà applicare la suddivisione del piatto secondo le modalità descritte nel punto precedente.
Fasi di gioco: dai Blind allo Showdown finale
Ancor prima che si distribuiscano le carte, i due giocatori immediatamente alla sinistra del Dealer (indicato da un bottone recante la lettera D che viene spostato di una posizione alla fine di ogni mano) puntano rispettivamente lo Slow Blind e il Big Blind (pari al doppio dello Slow), che equivalgono al Buio. Questa puntata obbligatoria rappresentata la quota minima della puntata che dovrà essere piazzata dagli altri giocatori per continuare a giocare. In alcuni tornei, inoltre, è previsto una sorta di invito obbligatorio per tutti i giocatori, in modo da formare già dall’inizio un piatto di una certa consistenza.
A questo punto, ogni giocatore riceve due carte coperte e si parte col primo giro di puntate. Il primo giocatore a prendere la parola è quello seduto immediatamente alla sinistra del Big Blind che, a sua volta, è l’ultimo a parlare. Questa fase è chiamata Pre-flop ed è seguita dal Flop vero e proprio, in cui il mazziere gira le prime tre carte comuni e in cui i giocatori procedono con un nuovo giro di puntate.
La quarta e la quinta carta comune vengono denominate rispettivamente Turn e River e vengono scoperte una alla volta, in modo tale da consentire ai giocatori di effettuare altri due round di scommesse. Ovviamente, è possibile che la partita si concluda prima di arrivare all’ultima carta, dal momento che nel poker vince chi ha il miglior punteggio ma anche il giocatore che riesce a far lasciare il gioco a tutti gli avversari.
Il momento conclusivo della partita è il cosiddetto Showdown che vede i giocatori svelare le proprie carte. Nella proclamazione del vincitore non bisogna dimenticare che nel Texas Hold’em, come in tutti i giochi di poker con mazzo completo, il Full prevale sul Colore. Inoltre, non hanno alcuna importanza i semi, nel senso che non c’è una gerarchia e quindi la tradizionale filastrocca “come quando fuori piove” non è di alcun ausilio.
Ricapitolando, quindi, le fasi di gioco sono:
- Fase dei Blind
- Preflop (distribuzione delle pocket cards)
- 1° giro di puntate
- Flop (rivelazione delle prime tre carte comuni)
- 2° giro di puntate
- Turn
- 3° giro di puntate
- River
- 4° giro di puntate
- Showdown
Luoghi in cui giocare: online ma non solo
La formula di gioco più bella è sicuramente quella dei tornei dal vivo e ogni tanto è possibile trovare dei casinò reali che organizzano competizioni del genere rivolte anche a un pubblico di amatori. Ovviamente, i tornei professionistici (quelli con i montepremi a cinque o sei zeri) sono difficilmente accessibili, ma non sono rari i casi di giocatori che hanno superato estenuanti fasi di qualificazione (i cosiddetti tornei satellite) che generalmente si svolgono online.
Proprio online è possibile trovare numerose occasioni per chi vuole cimentarsi col Texas Hold’em. Tutti i principali casinò via internet dispongono di sezioni per il Poker dove vengono organizzate partite di tutti i livelli, quindi c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Strategie per il Texas Hold’em
Il Texas Hold’em è uno di quei giochi in cui la fortuna è sicuramente importante ma dove l’abilità è fondamentale. Un giocatore di poker fortunato magari ogni tanto può vincere ma se ha degli avversari più forti di lui difficilmente potrà prevalere. Questa premessa ha delle precise conseguenze a livello di strategia, perché non basta avere le carte migliori ma bisogna saperle sfruttare. Nei tornei, infatti, l’obiettivo consiste nel togliere tutte le chips agli avversari del tavolo, quindi la semplice vincita del piatto serve a poco se non si riesce a far alzare le puntate degli altri giocatori.
Se quando si ha un punteggio forte si gioca in modo tale da farlo capire anche agli avversari, molto probabilmente la vincita sarà molto scarsa. Per questo motivo, la prima cosa da fare nel Texas Hold’em è mascherare sempre le proprie intenzioni. Tuttavia, nel gioco bisogna sempre considerare anche le strategie degli avversari e tenere nella dovuta considerazione le carte comuni, non solo in rapporto alle proprie carte personali ma anche in relazione alle possibili carte che possono avere gli altri giocatori.
Mai dare nulla per scontato e mai fidarsi delle apparenze sono sicuramente due precetti fondamentali per far bene a questo gioco. Un giocatore che punta forte può avere un buon punteggio, ma può anche essere l’indizio di un bluff in corso. O ancora può capitare di incontrare giocatori che preferiscono puntare forte sin dall’inizio in modo da scremare il più possibile la concorrenza e aumentare le proprie chance di vincita, pur non avendo carte eccezionali.
Tutto questo avviene sempre nella massima incertezza, perché un requisito essenziale del Texas Hold’em è proprio la sua imprevedibilità, anche quando tutte le carte comuni sono state girate. A tal proposito, spesso viene sottolineata l’importanza dei cosiddetti teller, ovvero del linguaggio non verbale dei giocatori, per porre l’attenzione su tutta una serie di gesti involontari più o meno ricorrenti che possono essere d’aiuto per indovinare cosa passa per la mente di un avversario. Ci sono giocatori che senza accorgersene in base al valore delle proprie carte cambiano espressione del viso o postura del corpo. Casi di questo genere possono essere d’aiuto ma vanno studiati con molta attenzione, anche perché questi gesti potrebbero essere anch’essi delle pose studiate in modo da ingannare gli avversari. Quando si afferma che nel Texas Hold’em conta molto la psicologia non si esagera affatto, ma si dice una grande verità.