Se il Texas Hold’em è, senza possibilità di contestazioni, il gioco di poker con carte comuni più famoso al mondo, lo stesso certamente non si può affermare a proposito del Tic tac toe, una variante di gioco che introduce delle notevoli differenze rispetto alla formula di gioco cui si è tradizionalmente abituati quando si parla di community card poker.
Sembra uno scioglilingua ma è un gioco di poker. Regolamento del Tic tac toe
L’iniziale richiamo al Texas hold’em non è un fatto casuale, perché il Tic tac toe riprende molti aspetti di questo gioco. In primo luogo, è necessario fare un passo indietro e fornire una spiegazione sul nome di questo gioco, che definire curioso è sicuramente un eufemismo. Il Tic Tac Toe prende il nome da un’espressione che nei paesi anglosassoni indica un gioco molto diffuso dalle nostre parti, almeno fino alla comparsa dei tablet e degli smartphone, ovvero il cosiddetto Tris.
Per quei pochi che non lo conoscessero, il Tris è quel gioco in cui si traccia su un foglio una griglia di nove quadrati all’interno dei quali due giocatori mettono a turno un segno (una “x” o una “o”). L’obiettivo è realizzare appunto un tris, ovvero una striscia di tre segni uguali in senso orizzontale, verticale o diagonale, prima dell’avversario.
Molti a questo punto si chiederanno legittimamente, che diavolo c’entra un giochino da bambini con il poker che, invece, è espressamente un gioco da adulti? È presto detto. Il Tic tac toe ha questo nome perché le carte comuni che vengono poste sul tavolo dal mazziere sono nove e vengono disposte su tre file da tre, proprio come la griglia del Tris.
A differenza di quanto avviene con il poker alla texana, tuttavia, il numero di carte comuni utilizzabili da ciascun giocatore è limitato a tre. Inoltre, queste tre carte non possono essere scelte a caso, ma devono essere posizionate su una delle file orizzontali, su una delle colonne in verticale o su una delle diagonali. Questa regola ovviamente limita molto la libertà di azione dei giocatori, ma rende il gioco molto più complesso a livello strategico e nell’interpretazione delle scelte degli avversari. In pratica, più avanti si va nel gioco e più la situazione diventa intrigante.
Il Tic tac toe, che in certi paesi è chiamato anche Criss Cross, utilizza un mazzo di carte francesi completo e prevede un minimo di tre giocatori. I possibili punteggi realizzabili sono quelli tradizionali dei giochi di poker americani, quindi si va dalla carta più alta alla Scala Reale. Chi conosce già il Texas Hold’em, inoltre, non avrà particolari problemi a imparare il Tic tac toe perché la terminologia adottata e, in parte, le fasi di gioco sono pressappoco le stesse.
Dove giocare?
Il Tic tac toe è un gioco che definire di nicchia è probabilmente riduttivo e che per la maggior parte è conosciuto negli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Questo è il motivo per cui nei casinò online italiani risulta praticamente non pervenuto e lo stesso dicasi per le sale da gioco reali. Anche al di fuori dei confini nazionali, comunque, la situazione non cambia molto, principalmente perché il Tic Tac Toe è generalmente visto come un giochino da fare tra una mano e l’altra nelle partite tra amici, per allentare la tensione e per spezzare la monotonia, un po’ come avviene ad esempio con la Telesina e gli altri giochi con le vele. Oltretutto, è un gioco dalla formula piuttosto anomala quindi difficilmente si adatta a delle realtà, quali appunto i casinò, che mirano ad attirare un pubblico molto vasto che normalmente preferisce giocare con qualcosa di più ordinario.
Fasi di gioco
Essendo un parente stretto del Texas hold’em, una partita di Tic tac toe si svolge secondo la stessa falsariga del suddetto gioco anche se qualche differenza effettivamente c’è. Innanzitutto, non esistono i cosiddetti Small e Big Blind, ma tutti i giocatori piazzano obbligatoriamente una puntata Ante, una sorta di invito. Il dealer a questo punto distribuisce le due carte coperte a ogni giocatore e si parte col primo round di scommesse.
In alcune versioni del gioco le carte private sono quattro e i giocatori devono obbligatoriamente usarne almeno due. A questo punto inizia la fase dedicata alle carte comuni che vengono disposte sul tavolo secondo il seguente schema, dove a ogni numero corrisponde una carta:
8 1 5
4 9 2
7 3 6
Queste carte possono essere girate una alla volta, secondo l’ordine dei numeri. Tuttavia, poiché dopo ogni carta bisogna effettuare un giro di puntate, per rendere più rapido il procedimento si preferisce rivelarle a gruppi, quindi si girano prima le carte dall’1 al 4, poi quelle dal 5 all’8 e infine la singola carta numero 9. In alternativa, i giocatori possono pattuire altre modalità di girata e scoprire le carte a file (quindi 8 1 5, 4 9 2 e 7 3 6) o a colonne di tre (cioè 8 4 7, 1 9 3 e 5 2 6). La scelta non cambia comunque il proseguimento della partita, perché dopo aver rivelato l’ultima carta si procederà col round di puntate finale e col conseguente Showdown e la proclamazione del vincitore.
Strategie per il Tic tac toe
Anche per il Tic tac toe valgono le medesime indicazioni espresse a proposito di altri giochi di poker con carte comuni. In primo luogo, bisogna fare i conti con l’estrema incertezza del risultato finale, fattore il cui ruolo viene qui incrementato dal fatto che le carte comuni sono ben 9 e pertanto le possibili combinazioni realizzabili sono molte di più. Se nel Texas hold’em un buon punteggio iniziale non rappresenta una garanzia di vincita certa,quindi, ancor meno lo sarà nel Tic tac toe. Pertanto, un atteggiamento di gioco che generalmente viene adottato è quello del cosiddetto “slow play”, ovvero la scelta di puntate non troppo elevate o anche di “check” soprattutto nelle fasi iniziali.
D’altra parte, chi vuole giocarsi il tutto per tutto ha ampio spazio per farlo, poiché i giri di puntate sono numerosi. A tal proposito, vale la pena ricordare che esiste anche una scuola di pensiero che sconsiglia generalmente un atteggiamento di gioco troppo conservativo.
Secondo i fautori di questa strategia, infatti, se si hanno carte buone in mano, bisogna farle fruttare fin da subito e far “pagare” agli avversari le carte comuni. Man mano che le carte vengono rivelate, infatti, il punteggio inizialmente forte potrebbe essere superato dagli avversari, quindi è necessario scoraggiare un po’ la concorrenza e far sì che chi ha inizialmente carte poco vantaggiose lasci il gioco.
Come in quasi tutti i giochi di poker, grande rilievo hanno i cosiddetti “mind games”, ovvero stratagemmi che i giocatori usano per influenzare il gioco degli avversari e confondere le loro opinioni. Rivelare troppo presto le proprie intenzioni raramente conduce a buoni risultati, quindi bisogna ricordarsi di non tradire mai il proprio gioco e tenere gli occhi aperti per scoprire qualche eventuale bluff.