Draw Poker: il poker con carte coperte
Sotto l’etichetta Draw Poker sono raggruppate numerose tipologie di poker a cinque carte coperte. Questa formula di gioco fino a pochi anni fa era quella più utilizzata soprattutto in Italia e in Europa, mentre negli Stati Uniti già da qualche periodo avevano preso piede i giochi con carte comuni che di lì a poco, grazie alla diffusione del poker online, avrebbero conosciuto un boom anche a livello internazionale. All’interno di questa categoria i giochi più famosi sono il 5 card draw, il 32 card draw, il Badugi e il Kansas City lowball, mentre una diffusione più ridotta e quindi un pubblico più ristretto caratterizza il California lowball, l’Ace to 5 triple draw e il Deuce to 7 triple draw, anche se l’elenco di varianti conta anche molti altri esponenti.
Quali sono le caratteristiche dei giochi di poker in versione Draw?
Per chi appartiene alla generazione dei cosiddetti “nativi digitali” (ovvero di coloro che sono nati proprio nel periodo in cui i nuovi dispositivi informatici hanno iniziato ad avere una diffusione capillare), probabilmente è difficile credere che fino ai primi anni 2000 solo pochi appassionati sapevano cosa fosse il Texas hold’em, mentre praticamente tutti sapevano giocare a poker a cinque carte. Una testimonianza di ciò la si può rintracciare anche al cinema.
Dagli albori della settima arte fino ai primi anni ’90, infatti, la maggior parte dei film dedicati al mondo del gioco d’azzardo vedono i protagonisti impegnati in partite di poker a cinque carte: si va dal celeberrimo La Stangata (con gli immensi Paul Newman e Robert Redford), al meno celebrato Cincinnati Kid (con Steve McQueen), passando per innumerevoli western e pellicole italiane come Asso (con Adriano Celentano), Lo chiamavano Trinità (col duo Terence Hill e Bud Spencer) e Regalo di Natale (di Pupi Avati), fino ad arrivare a Maverick (con Mel Gibson, Jodie Foster e James Coburn).
Sul finire degli anni ’90, qualcosa bolle già in pentola perché le cose cambiano e anche sul grande schermo s’inizia a giocare in modo diverso e così sarà anche per gli anni seguenti. Arrivano così film di culto dedicati alla variante di gioco texana come Il Giocatore (con Matt Damon), Le Regole del Gioco (con Eric Bana, Drew Barrymore e Robert Duvall e dove compaiono anche veri campioni dell’Hold’em come Doyle Brunson e Daniel Negreanu) e Casino Royale (uno dei più memorabili episodi della saga di 007): in queste pellicole è il Texas hold’em a dominare i tavoli da gioco.
Questa premessa serve a spiegare come mai, oggi, il Draw Poker per certi versi venga quasi visto (non solo dai più giovani) come un gioco per vecchi (ammesso che si possano considerare tali le persone di 30-40 anni che hanno imparato a giocare guardando le partite dei genitori o degli zii). In realtà, il gioco, per quanto inizi a passare di moda, conserva ancora un fascino non indifferente ed è comunque attualissimo.
Le caratteristiche dei giochi di Draw Poker sono essenzialmente due. La prima, come si è già chiarito, è che tutte le carte vengono distribuite sempre e solo coperte, quindi solo il giocatore saprà cosa avrà in mano finché il gioco non si sarà concluso e tutti gli avversari potranno formulare soltanto delle ipotesi. In secondo luogo, in questo tipo di giochi di solito si possono cambiare fino a un massimo di quattro carte, generalmente. Questa particolarità da un lato incrementa l’incertezza, ma dall’altra fornisce degli importanti elementi da sfruttare per chi vuole intuire le intenzioni degli avversari.
Oltre alla maggiore “segretezza”, un ulteriore aspetto che differenzia in modo netto il Draw Poker dal Community Card Poker è il minore numero di round di puntate. Salvo eventuali difformità legate al tipo di variante giocata, infatti, i turni in cui i giocatori sono soltanto due: dopo la distribuzione delle carte e dopo i cambi, più l’eventuale giro di buio iniziale le cui regole verranno esaminate di volta in volta.
Le migliori strategie del Draw Poker
In giochi dalle simili caratteristiche, l’aspetto strategico è ancor più importante del solito. Un buon giocatore di Draw Poker, oltre che a una robusta dose di fattore C, deve necessariamente essere bravo a leggere tutte le possibili situazioni che possono presentarsi durante le partite. Quando si affronta l’argomento delle strategie, un caposaldo che bisogna scolpire nella mente è che non esiste una sola strategia valida sempre in tutti i casi. Anche se ogni giocatore ha un proprio stile di gioco, non bisogna mai fissarsi nel seguire sempre lo stesso canovaccio, prima di tutto perché si rischia di diventare prevedibili e poi perché nella maggior parte dei casi è necessario un atteggiamento ad hoc, calibrato in base alle situazioni che possono presentarsi in maniera sempre diversa.
Per fare un esempio, se un giocatore abbocca a un bluff probabilmente non significa che è un credulone e che quindi, ripetendo le stesse mosse, il risultato sarà lo stesso: le carte cambieranno e le valutazioni che gli avversari faranno saranno di tutt’altro tenore.
Una difficoltà maggiore insita in questo genere di giochi deriva dall’impossibilità di effettuare calcoli attendibili. Nel poker con carte comuni, guardando il Flop, il Turn e il River è possibile formulare alcune ipotesi magari incerte, ma comunque relativamente attendibili sulle combinazioni realizzabili dagli avversari. Nel Draw Poker l’unico appiglio in tal senso è rappresentato dal numero di carte scartate, ma basta un bluff ben mascherato per scompigliare i piani e tutti i calcoli vanno a farsi benedire in un amen. Per maggiori informazioni, si rimanda alle pagine relative ai singoli giochi, dove è possibile trovare delle analisi più particolareggiate.