Il 5 Card Draw è un gioco strettamente legato al 32 Card Draw. Entrambi, infatti, vengono comunemente denominati poker all’italiana e ciò rappresenta il principale motivo per cui spesso questi giochi vengono un po’ confusi. Si tratta comunque di due giochi che condividono numerosi aspetti, primo tra tutti il fatto che per giocare si usa solo una parte del mazzo da 52 carte, come si vedrà meglio a breve. L’obiettivo di questa pagina, oltre a fungere da guida per chi volesse giocare a poker a cinque carte, è quello di voler mettere un po’ d’ordine in un argomento su cui talvolta esistono opinioni abbastanza discordanti.
Istruzioni per giocare a 5 Card Draw
Il numero di carte utilizzate per questo è variabile e dipende strettamente dal numero di giocatori. Il regolamento, infatti, prevede che per stabilire la carta più bassa del mazzo si sottragga da 11 la quantità di persone che intendono giocare. Pertanto, con quattro giocatori, la carta più bassa sarà il 7, con cinque sarà il 6 e con sei sarà il 5. Teoricamente, si potrebbe continuare a inserire altri giocatori e arrivare a usare l’intero mazzo, ma di fatto è molto raro che a una partita di poker italiano ci siano più di cinque giocatori e praticamente non succede mai che si giochi in più di sei, soprattutto se si parla di una partita tra le mura domestiche dove, in genere, si preferisce organizzare due tavoli diversi piuttosto che uno solo con tanti giocatori.
Per quanto riguarda i punteggi, il 5 Card Draw non ha alcuna differenza rispetto al 32 Card Draw dal momento che il valore delle combinazioni ottenibili è lo stesso. L’unica precisazione, in tal senso, va effettuata per le modalità di realizzazione di una scala minima. Infatti, anche in questo caso, l’asso può essere posto sotto la carta più bassa, per cui se si gioca in cinque la scala minima si otterrà ponendo in successione A, 6, 7, 8 e 9, con sei giocatori si avrà A, 5, 6, 7 e 8 e così via.
Come si svolgono le partite di 32 Card Draw
Come di consueto, a turno uno dei giocatori svolge il ruolo di dealer e distribuisce quindi cinque carte coperte a ogni giocatore, una alla volta a partire dal giocatore alla propria sinistra. Nelle partite tra amici, quelle dove il regolamento è più elastico, è diffusa anche l’usanza del cosiddetto “giro pazzo“. Il giro pazzo consiste in una distribuzione disordinata delle carte, stravolgendo il normale ordine di successione. Tradizionalmente, questa operazione si svolge quando il mazzo non viene tagliato. Si tratta comunque di una usanza informale, che trova spazio solo in partite non ufficiali, quindi non bisogna aspettarsi di vedere un “giro pazzo” in un casinò, per intenderci.
Prima della distribuzione delle carte, tutti i giocatori mettono nel piatto una puntata Ante. Questa regola conosce diverse varianti, perché in alcuni casi è solo il mazziere a pagare questa puntata. In altre occasioni, inoltre, il cartaio ha la facoltà di mettere il cosiddetto “invito” (detto anche pioggia), ovvero una puntata iniziale aggiuntiva che deve poi essere versata anche da tutti gli altri giocatori.
Se non è stato piazzato l’invito, il giocatore alla sinistra del mazziere può decidere, prima di vedere le carte, di piazzare il Buio (una puntata pari al doppio dell’ante) e i giocatori successivi possono procedere al Ri-buio (pari al doppio del Buio) e all’Over (il doppio del Ri-buio). A differenza del 32 card draw, queste puntate nel poker 5 card draw sono facoltative e vengono usate quando i giocatori vogliono parlare per ultimi, in modo da non rivelare le proprie intenzioni. Nel caso in cui ci sia almeno un giocatore che fa Buio, gli altri giocatori non potranno rilanciare ma solo vedere il Buio. Inoltre, nei giri in cui è presente un Buio non è necessario un punteggio minimo di apertura.
L’apertura: almeno una coppia di Jack
Quando tutti i giocatori hanno ricevuto le proprie carte, arriva il momento della cosiddetta apertura. Infatti, si procede alla fase successiva solo se almeno un giocatore ha un punteggio pari ad almeno una coppia di Jack. Per l’apertura, inoltre, è sufficiente anche 4/5 di scala reale bilaterale (quindi ad esempio 10, J, Q, K dello stesso colore, mentre non è valida una combinazione formata da 10, J, K, Asso dello stesso colore).
Se nessuno dei giocatori può aprire, il piatto non viene toccato ma viene anzi incrementato con la nuova puntata Ante. Si procede così con un nuovo giro, rimescolando e ri-distribuendo le carte con le stesse modalità, tuttavia stavolta l’apertura minima sarà pari a due Q. Un ulteriore giro senza apertura determinerà la ripetizione delle operazioni descritte in precedenza e l’innalzamento dell’apertura a una coppia di K. In caso di perdurare dell’impasse, questo limite non verrà più innalzato e rimarrà valido finché un giocatore non avrà un punteggio sufficiente ad aprire il gioco.
Questa fase è molto importante, perché un giocatore che apre il gioco senza avere il punteggio minimo previsto deve corrispondere una penalità pari al piatto. Il giocatore che effettua l’apertura versa una puntata che, generalmente, non può avere un valore superiore al piatto o, nelle partite con la formula no limit, non può superare il valore delle chips detenute.
Gli altri giocatori a questo punto possono vedere la puntata, lasciare la mano o rilanciare con una puntata di valore superiore ma sempre nei limiti del piatto o delle chips possedute. A un rilancio si può rispondere con un ulteriore rilancio, con un semplice “vedo” seguito dal pagamento della differenza o anche con l’abbandono della mano.
L’accomodo o cambio delle carte e lo Showdown
I giocatori rimasti in gioco possono quindi sostituire alcune delle proprie carte, fino a un massimo di quattro. Chi è già soddisfatto del proprio punteggio può anche non cambiarne alcuna e dichiararsi così “servito”. Nel caso in cui le carte rimaste non siano sufficienti a garantire a tutti i giocatori la possibilità di cambiare, le carte eliminate vengono rimescolate e riciclate. L’usanza vuole che il giocatore servito sia il primo a parlare nel successivo giro di puntate conclusivo (in questi casi si pronuncia la frase “parola al servito“), altrimenti l’iniziativa spetta al giocatore che ha aperto il gioco.
A questo punto, le opzioni a disposizione dei giocatori sono tre:
- parola: è una mossa che equivale al “passo” e che se viene scelta anche da tutti gli altri giocatori porta alla chiusura della mano senza la rivelazione dei punteggi e al mantenimento del piatto per il giro successivo;
- cip: è simile alla precedente, ma se viene scelto da tutti i giocatori conduce alla rivelazione dei punteggi e all’aggiudicazione del piatto;
- puntata: sempre nei limiti del piatto o delle chips, il giocatore effettua una puntata che gli altri giocatori dovranno vedere per non perdere il piatto. Alla puntata è possibile rispondere con un rilancio, analogamente a quanto visto a proposito del giro d’apertura.
Quando tutti i giocatori avranno fatto la propria mossa, se almeno due giocatori rimangono attivi dovranno mostrare i rispettivi punteggi per stabilire il vincitore, mentre se rimane in corsa un solo giocatore questi potrà intascare la vincita senza essere obbligato a scoprire le proprie carte, fatta eccezione per l’apertura (qualora a vincere il piatto sia lo stesso giocatore che ha aperto il gioco).
Dove è possibile giocare? Anche online!
Diversamente da quanto si è visto a proposito del 32 Card Draw, il poker a cinque carte all’italiana trova posto in alcune sale da gioco online italiane. Limitando il campo ai soli casinò legali autorizzati dall’Agenzia dei Monopoli, è possibile trovare tavoli di 5 card draw presso siti come Pokerstars, Lottomatica e Snai. La formula di gioco offerta da questi portali è quella con rng, ovvero dove tutte le operazioni vengono svolte da un software. Ovviamente, per i più romantici, la modalità di gioco più affascinante rimane quella dal vivo, magari a casa con amici e parenti, ed è una visione assolutamente condivisibile.
Considerazioni sulla strategia più adatta per il poker a 5 carte
Per il poker all’italiana rimangono valide le indicazioni formulate a proposito del gioco “gemello”, ovvero il 32 card draw. Per riassumere, anche 5 card draw grande rilevanza va attribuita ai fattori psicologici e ai cosiddetti teller, gesti che i giocatori compiono durante le partite e che possono rivelare indizi importantissimi. Un modo intelligente di affrontare una partita di poker è quello di dedicare le fasi iniziali allo studio del comportamento degli avversari, soprattutto se si tratta di persone con cui non si è mai giocato prima. A chi scrive, è capitato di affrontare giocatori che si accendevano una sigaretta quando avevano carte buone, quasi come forma di gratificazione, o che dopo aver cambiato carte e ottenuto una buona combinazione iniziavano a chiedere in modo ansioso “a chi tocca?”. Si tratta di gesti inconsapevoli ma che in quanto tali possono rivelare più di quanto possa sembrare
Questi rappresentano soltanto due esempi banali, ma servono per rendere l’idea di quanto possano essere particolari le situazioni che si possono presentare durante una partita di poker e aiutano a comprendere come spesso il confine tra una vincita o una sconfitta sia molto labile e dipenda da piccoli dettagli. Allo stesso modo, bisogna stare attenti a non incorrere negli stessi errori e a non mostrare i propri stati d’animo: a tal proposito si raccomanda sempre di fare dei respiri profondi e regolari. La vostra serenità spesso e volentieri servirà a spiazzare gli avversari e a sfoggiare una faccia da poker molto efficace.
Sul piano più strettamente pratico, rimane assolutamente valido quanto detto nella pagina introduttiva sul Draw Poker e quando si è parlato di poker a 32 carte, poichè le indicazioni si equivalgono. Per i meno attenti si propone un breve riepilogo:
- fare attenzione alla fase di accomodo: il numero di carte cambiate rivela sempre in modo efficace le intenzioni degli avversari (a meno che non ci sia un bluff in corso)
- chi vuole bluffare, è meglio che attui tale strategia fin dall’inizio, in modo da apparire più coerente e non far insospettire gli avversari a causa del cambio improvviso di strategia;
- mascherare sempre le proprie intenzioni, ma evitare sempre comportamenti troppo vistosi che potrebbero facilmente attirare il sospetto del bluff da parte degli avversari (ad esempio lamentarsi di avere carte schifose e ciononostante continuare a puntare è un chiaro segnale che le carte non sono poi così pessime)
- mai dare per scontato che gli avversari siano dei fessacchiotti: anche loro cercheranno di attuare strategie complesse a loro volta e magari applicheranno lo stesso genere di ragionamenti per leggere le vostre intenzioni
- variare sempre il proprio gioco: ad esempio, mai bluffare per tanti giri consecutivi, perché a un certo punto nessuno abboccherà più al bluff
- non andare mai in cerca di miracoli: se si ritiene di avere carte pessime, meglio passare la mano e risparmiare chips. Così facendo si incuterà rispetto negli altri giocatori che, prima di venire a vedere, sicuramente terranno in considerazione il fatto che le mani sfavorevoli non siano state giocate.