Come è facile immaginare, nonostante quando si pensi al Poker vengano in mente sempre gli Stati Uniti (e magari l’Italia per il poker a cinque carte), questo gioco è conosciuto a tutte le latitudini e rappresenta da decenni un fenomeno mondiale. A ulteriore riprova di questa affermazione, c’è il fatto che anche in paesi apparentemente “insospettabili” il poker rappresenta un passatempo molto amato. Un’area geografica per cui difficilmente si potrebbe ipotizzare un legame col poker è l’Estremo Oriente. Questa zona, infatti, oltre a essere da anni sinonimo di altissimo sviluppo economico e tecnologico è il luogo da cui ha preso le mosse il Badugi (detto anche Padooki), una variante di poker sicuramente diversissima dalla concezione tradizionale che si ha di questo gioco.
L’origine del gioco è comunque un po’ controversa. Secondo alcune ricostruzioni, il Badugi inizia a diffondersi già durante gli anni ’80, quando veniva giocato con il nome di Off Suit Lowball nei club privati in Canada e in Corea e il nome deriverebbe dal termine Baduk, che indica un cane a chiazze bianche e nere. Secondo tale teoria, il Badugi nasce dal Leapfrog, un gioco praticato nell’area della metropolo canadese Toronto e dalle caratteristiche simili.
Imparare a giocare a Badugi: il regolamento
Il Badugi è un gioco di poker a carte coperte (altrimenti definito draw poker) diffuso principalmente in Corea del Sud e negli altri paesi limitrofi ma che sta rapidamente sviluppandosi anche negli Stati Uniti. Al momento questa moda non sembra essere ancora sbarcata in Europa e nel nostro paese, ma è risaputo che il mercato del gioco d’azzardo pur essendo ormai globalizzato ha dei cicli un po’ sfalsati a livello temporale, quindi è possibile che nei prossimi mesi anche questo gioco inizi a circolare nelle sale da gioco italiane.
Precedentemente, si è affermato che questo gioco differisce molto dai classici giochi di poker. Esso, infatti, per certi versi ricorda molto un altro gioco piuttosto particolare come il Lowball. Il primo fattore di differenziazione è costituito dal numero di carte distribuite ai giocatori. Anche considerando le principali varianti, il poker è tradizionalmente un gioco con cinque carte, infatti. Nel Badugi, invece, si gioca con quattro carte e già questo è un fattore importante perché anche lo scopo del gioco è molto diverso.
Al tavolo prendono generalmente posto da sei a otto giocatori. L’obiettivo di chi gioca a Badugi, infatti, non è quello di realizzare combinazioni che per i giocatori di Texas Hold’em o di 5 Card Draw sono più che familiari, come la Scala, il Poker, il Full e così via, nulla di tutto questo. La ratio di questa variante di poker è assolutamente differente. Nel Badugi, infatti, la combinazione più alta ha lo stesso nome del gioco (che deriva da una parola coreana che significa pressappoco “cane di tanti colori”) ed è formata da quattro carte di seme e di valore diverso. Sotto il Badugi, c’è il 3 Card, ovvero tre carte di seme e valore diverso, seguito dal 2 Card e dall’1 Card che praticamente non ha alcuna utilità in questo gioco. Tra due o più giocatori con lo stesso punteggio, a prevalere sarà chi ha le carte più basse e si segue questo procedimento:
- Si prende la carta più alta di ogni giocatore e vince chi ha la carta più bassa;
- In caso di ulteriore parità, si confrontano le seconde carte più alte e così via fino all’ultima delle quattro carte.
- Nel caso in cui i giocatori abbiano tutte e quattro le carte uguali, il piatto verrà equamente diviso.
Come si può notare, dunque, al momento del confronto dei punteggi il seme delle carte non viene mai preso in considerazione. Sulla base di queste premesse, si può facilmente concludere che la mano migliore del gioco è formata da Asso, 2, 3 e 4 (combinazione che viene di solito identificata come The Wheel, la Ruota) ed è piuttosto rara perché si verifica in un caso ogni 10.000. Ovviamente ciò non significa che per ottenere un punteggio valido si debbano ottenere quattro carte di valore consecutivo: una 4 Card Hand può essere rappresentata anche da 2, 5, 7 e 9, per esempio, anche se chiaramente questa non è la mano più forte in assoluto tra quelle realizzabili. Per giocare a Badugi si usa il solito mazzo di 52 carte francesi. Bisogna fare attenzione, perché a differenza di quanto avviene negli altri giochi da Poker, l’Asso è la carta più bassa del mazzo e non la più alta.
Quali sono le fasi di gioco del Badugi?
Il gioco inizia con la fase dei Blind, ovvero lo Small e il Big Blind che, come avviene anche in altri giochi di poker, vengono versati dai primi due giocatori seduti alla sinistra del dealer (individuato dal simbolo della D che viene mosso di una posizione alla fine di ogni mano). Successivamente, ogni giocatore riceve quattro carte coperte e si inizia col primo giro di puntate. In questo caso, nello sviluppo del gioco si impiega lo stesso regolamento adottato in giochi come il Texas Hold’em. I giocatori che hanno puntato il Blind sono sempre gli ultimi a parlare, mentre le opzioni disponibili sono sempre Check, Call, Raise e Fold.
Quando tutti i giocatori hanno scommesso la stessa quantità di chips (o hanno foldato), si procede al cambio delle carte. Ciascun giocatore può sostituirne fino a un massimo di quattro. Le carte sostituite possono essere riutilizzate solo quando il mazzo si esaurisce e ci sono ancora dei giocatori in attesa di carte. In tutto, i turni di cambio delle carte sono tre e ciascuno di essi è intervallato da un giro di puntate. Ogni volta che inizia un giro di puntate, quindi, ciascun giocatore che non ha già fatto Fold potrà scegliere tra:
- Check, cioè passare la mano senza abbandonare il gioco. Di solito è una mossa che si fa quando si vuol provare a capire le intenzioni degli avversari o quando si ritiene di avere delle carte poco valide.
- Bet, che sarebbe la puntata effettuata dal giocatore che parla per primo.
- Call, ovvero pareggiare la puntata di un altro giocatore.
- Raise, vale a dire rilanciare mettendo nel piatto più chips degli avversari.
- Fold, cioè lasciare il gioco.
Contando il turno iniziale e i tre turni successivi ai cambi di carte, nel Badugi ci sono quindi quattro round di puntate. In pratica, il Badugi sotto questo punto di vista funziona in modo identico rispetto al Texas Hold’em, quindi è contemplata anche la possibilità di andare All-in, ovvero di puntare tutte le proprie chip rimanenti. Ovviamente, al termine della mano, il piatto verrà assegnato al giocatore col miglior punteggio o a colui che sarà riuscito a far dichiarare il Fold a tutti gli altri avversari.
Il Badugi si può giocare nelle modalità Pot Limit, cioè con puntate massime che non possono eccedere il valore del piatto, No Limit (dove l’unico limite massimo è rappresentato dalla disponibilità di chips del singolo giocatore), Half-Pot Limit (in cui il massimo è pari alla metà del piatto) e Fixed Limit (dove invece gli importi di puntate e rilanci sono predefiniti e non modificabili dal giocatore).
Come giocare a Badugi: introduzione alle strategie migliori
Ogni partita a Badugi è di difficile interpretazione. Ovviamente, poiché l’obiettivo è avere quattro carte diverse e del valore più basso possibile, l’operazione cui bisogna riservare la massima attenzione innanzitutto è il cambio delle carte, soprattutto per avere un indizio sulle intenzioni degli avversari. Tuttavia, poiché le carte rimangono sempre coperte e dal momento che non esistono carte comuni, le congetture sul valore delle carte degli altri giocatori avranno giocoforza sempre un’efficacia piuttosto limitata.
Per queste ragioni, per vincere a Badugi bisogna considerare nella propria analisi sia il tipo di puntate effettuate dai giocatori sia il successivo comportamento durante la fase di cambio delle carte. È chiaro che un giocatore che cambia di continuo tre carte (o anche quattro) difficilmente riuscirà a ottenere una combinazione forte e se punterà sempre cifre alte diventerà il classico agnello sacrificale.
Pertanto, una raccomandazione per i giocatori di Badugi consiste nel mostrare sempre un atteggiamento coerente. Se usiamo delle puntate alte, dobbiamo realmente avere una mano forte o, quanto meno, far credere agli avversari che siamo in grado di batterli e quindi sarà necessario cambiare al massimo una carta o nessuna. Questa rappresenta praticamente la forma di bluff più complessa da decifrare per gli avversari, che potrebbero facilmente essere portati a rinunciare al rischio di vedere le carte fino al termine della mano, inducendoli così al fold. Tutto questo ovviamente si scontra col fatto che comunque un avversario potrebbe avere da parte sua delle carte ottime, rendendo così un fallimento tutta la strategia del bluff.
Sulla base di queste considerazioni, nel poker in generale e nel Badugi in particolare, è meglio partire sempre coi piedi di piombo e cercare, almeno nelle fasi iniziali, di capire se gli avversari hanno uno stile di gioco costante che possa consentire di riconoscere un pattern, vale a dire uno schema nelle loro decisioni. Ci sono, infatti, a prescindere dai risultati ottenuti, giocatori che non cambiano mai il proprio gioco, col risultato che a lungo andare diventano molto prevedibili, quindi è necessario dedicare le prime mani allo studio, cercando di analizzare le reazioni alle proprie azioni. Solo dopo che si è ricostruito una sorta di identikit degli avversari si potrà adottare una strategia adeguata alle persone che si stanno affrontando.
In linea di massima, per vincere a Badugi è meglio disfarsi delle carte di valore più alto. C’è da dire che comunque una 4 Card Hand o un Badugi non è assolutamente facile da ottenere. Una 3 Card Hand è già un ottimo punteggio, tanto che secondo i dati statistici un punteggio di questo tipo nel preflop si tramuta in una 4 Card Hand in oltre il 50% dei casi cambiando una carta in tutte e tre le fasi.
Un secondo precetto piuttosto efficace consiste nel non proseguire mai il gioco se ci si trova ad avere una mano che porta il giocatore a cambiare tre o addirittura quattro carte. In questi casi, meglio foldare per non diventare carne da macello per gli avversari praticamente. Inoltre, se si hanno due carte dall’asso al quattro meglio tenerle e cambiare soltanto le altre due, mentre è più opportuno cambiarne soltanto una quando si hanno tre carte di valore inferiore all’8. In aggiunta, occorre fare attenzione ai Badugi formati da carte alte. Questi punteggi possono essere abbastanza illusori soprattutto se sono rimasti in gioco molti giocatori, perché le possibilità che riescano a ottenerne uno con carte più basse diventano numerose. Ad esempio, un Badugi formato da carte che vanno dal 7 alla K fornisce poche garanzie in un tavolo in cui nessuno degli altri giocatori ha già foldato, quindi è necessario fare molta attenzione.