Il gioco del poker per certi versi può essere considerato come una sorta di grande famiglia allargata, tanto che al proprio interno si possono tre ulteriori nuclei principali. Tutte le diverse versioni di poker, infatti, si possono in genere far rientrare in tre categorie, ovvero il poker con carte comuni (di cui sono antesignani il Texas Hold’em e l’Omaha), il poker a carte coperte (che trova nel 5 Card Draw il suo principale esponente) e il cosiddetto Stud Poker, ovvero il poker con carte scoperte. Quest’ultima categoria comprende giochi molto diversi, come si vedrà a breve, ma è molto importante perché molti tipi di Stud Poker si possono trovare piuttosto facilmente anche nei casinò online italiani.
Da un punto di vista storico, lo Stud Poker probabilmente non è una conquista recente, anzi probabilmente è uno dei giochi più antichi. Pare, infatti, che le origini di questa variante risalgano ai tempi della Rivoluzione Americana che, sul finire del 1700, sancì l’indipendenza delle colonie americane dalla madrepatria, ovvero l’Inghilterra. Ai tempi, era piuttosto popolare un gioco dalle regole simili all’attuale poker che prevedeva l’uso di quattro carte scoperte. La variante stud a cinque carte, invece, iniziò a diffondersi nel secolo successivo, curiosamente in occasione di un altro famoso conflitto, ovvero la Guerra di Secessione che vide contrapporsi l’esercito confederato (cioè i Sudisti) e quello dell’Unione (vale a dire i Nordisti). Il gioco divenne molto famoso tanto da venir apprezzato dai soldati di entrambi i fronti, quasi a volere fungere da trait d’union tra due realtà ferocemente contrapposte. Nei decenni a seguire, infine, iniziarono a comparire le prime versioni di stud a sette carte che rappresentò una sorta di base di partenza per le moderne varianti del gioco.
Come si è già sottolineato, ciò che permette di stabilire con la massima semplicità se un gioco appartiene alla tipologia Stud è la presenza di carte scoperte. Bisogna comunque effettuare una precisazione, perché questa affermazione può dare adito a qualche equivoco. Infatti, anche nelle altre categorie di poker, è possibile trovare carte scoperte sul tavolo. Nel Texas Hold’em, ad esempio, a un certo punto della partita si assiste alla rivelazione delle carte comuni, quindi questo elemento potrebbe essere erroneamente usato per far rientrare tale gioco tra le specialità Stud. In realtà, le carte scoperte cui si fa riferimento a proposito dello Stud Poker sono quelle personali dei giocatori, non quelle poste al centro del tavolo in modo da essere utilizzate da tutti i partecipanti al gioco.
In base a questo ragionamento, sono giochi di tipo Stud la Telesina, il Caribbean Stud Poker, il 7 Card Stud, il Razz, il 5 Card Stud e molti altri. Attenzione, ciò ovviamente non significa che nelle varianti Stud non si utilizzino carte comuni, anzi. Un esempio in tal senso è rappresentato dalla Telesina che, sovente, utilizza le cosiddette vele. Un altro aspetto che ritorna spesso in questo genere di giochi è rappresentato dal fatto che prima della distribuzione delle carte, in sostituzione della fase dei bui, è richiesta al giocatore una piccola puntata denominata Ante che serve a rendere il piatto più interessante. Inoltre, i giochi che rientrano in questo gruppo sono per così dire “non posizionali”. Infatti, mentre nel community card e nel draw poker i giocatori agiscono a turno seguendo sempre l’ordine dettato dal posto occupato al tavolo, nei poker Stud questa regola non viene rispettatata. In giochi come la Telesina, infatti, a parlare per primo è il giocatore che mostra la mano migliore e ciò è evidentemente reso possibile proprio dalla presenza delle carte scoperte che permettono di valutare l’andamento della partita.
Ovviamente, in base al gioco preso in considerazione ci potranno essere alcune difformità. In primo luogo, i vari giochi Stud si distinguono per il numero di carte scoperte, ma anche per il numero di carte che vengono lasciate coperte. Queste carte negli Stati Uniti vengono chiamate hole card e si ritiene che l’espressione Ace in the hole (che dalle nostre parti è diventata “l’asso nella manica” e viene comunemente utilizzata per indicare un qualunque tipo di vantaggio nascosto, più o meno lecito) derivi proprio da questa regola vigente nei giochi stud. Anche nello stud, inoltre, è possibile giocare con diversi tipi di limite di puntata. Generalmente, la formula no-limit (cioè senza limiti massimi) e pot limit (dove non è possibile putnare una somma di valore maggiore del piatto) sono adatti maggiormente a giochi come il 5 Card Stud a causa del minor numero di round di puntate. Per giochi come il 7 card stud, invece, di solito si predilige una formula con limiti prestabiliti (fissati a discrezione del casinò) o spread limit (dove in pratica il giocatore ha un range di puntata compreso tra un valore massimo e uno minimo), in quest’ultima formula comunque il limite massimo è generalmente maggiore.
Infine, una piccola curiosità. Nei giochi stud, vige l’usanza di denominare i giri di puntate in base al numero di carte possedute dai giocatori. Così, il giro che si effettua dopo la distribuzione della seconda carta si chiamerà “seconda carta” o “seconda strada”, mentre il giro conclusivo a prescindere dal numero di round precedenti sarà detto River o semplicemente End (vale a dire la fine). Le varianti di Stud Poker che verranno esaminate su dpoker.it sono il Razz, il Caribbean Stud Poker, il 5 Card Stud, il 7 Card Stud, il Canadian Stud e la Telesina.
Oltre ai giochi appena citati, esistono comunque tantissime altre tipologie di Stud Poker che magari non hanno una diffusione globale ma la cui conoscenza potrebbe essere d’interesse per i giocatori. L’elenco di varianti poco conosciute è tra l’altro abbastanza nutrito e comprende: