Rappresenta un’opinione largamente condivisa dagli addetti ai lavori il fatto che il 7 card stud, prima che il grande pubblico scoprisse il Texas Hold’em, fosse l’opzione preferita dai giocatori per le partite casalinghe (almeno negli Stati Uniti) e per la maggior parte dei casinò della East Coast. In base alle abitudini locali, questo gioco è chiamato Seven Toed Pete (traducibile in Pete dai sette alluci) o Down The River. Il Seven Card Stud può essere giocato da al massimo 8 giocatori, anche se tale numero è frequente solo tra giocatori professionisti che sono più abituati a foldare subito rendendo così più agevole la gestione del mazzo che, altrimenti, non sarebbe sufficiente per tutti i giocatori. Riguardo a questo gioco c’è una piccola curiosità, in quanto il Seven Card Stud viene inserito nel programma dei tornei multi-gioco con la cosiddetta formula HORSE, acronimo in cui ciascuna lettera indica nell’ordine Texas Hold’em, Omaha, Razz, Seven Card Stud e Seven Card Stud nella versione High-low split Eight.
Regolamento e fasi di gioco del Seven Card Stud
Ogni partita di 7 Card Stud prevede il pagamento di un invito iniziale da parte di tutti i giocatori. Questa puntata è obbligatoria e viene denominata Ante. La sua funzione è quella di accrescere il piatto in modo da assicurare una vincita, seppur minima, al giocatore vincente nel caso in cui tutti gli avversari decidessero di fare fold già dalle battute iniziali. Nei giochi Stud, inoltre, non esistono i Blind che invece sono tipici dei giochi con carte comuni, per cui c’è la necessità di ravvivare un po’ il gioco, soprattutto nelle primissime fasi.
Per comprendere le modalità di svolgimento delle partite, bisogna innanzitutto puntualizzare un paio di concetti, ovvero Small Bet e Big Bet. Generalmente, il 7 Card Stud si gioca nella modalità fixed limit, ovvero con dei limiti di puntata massima e minima prefissati. Lo Small Bet è il limite minimo, quindi non è possibile puntare una somma inferiore a tale valore, mentre il Big Bet è ovviamente il limite massimo e di solito corrisponde al doppio della Small Bet. L’Ante corrisponde a 1/10 della Big Bet e una volta che ogni giocatore ha versato tale quota si procede alla distribuzione di due carte coperte e una scoperta. La carta scoperta più bassa obbliga il giocatore che la possiede al pagamento del bring-in, una puntata che va da un terzo fino a una small bet intera (tra due o più carte dello stesso valore l’obbligato si stabilisce considerando il seme secondo l’ordine decrescente picche, cuori, quadri e fiori).
A questo punto si svolge il primo giro di puntate che, poiché sul tavolo sono state distribuite tre carte, viene denominato terza strada (third street). Il giro procede in senso orario e il primo a giocare è il player che mostra la mano migliore. Il numero di rilanci per giro concessi a ogni giocatore è pari a tre. Al termine, il mazziere elimina una carta e ne distribuisce una scoperta. In totale, compresa la terza strada, i giri di scommessa sono cinque e l’ultima carta viene distribuita nuovamente coperta. In totale, quindi, si avranno tre carte coperte e quattro scoperte. Le carte dei giocatori che foldano vengono immediatamente coperte e ritirate dal gioco, senza possibilità di consultazione da parte dei giocatori rimasti.
Come si diceva inizialmente, il numero di giocatori al tavolo può far sì che al termine le carte non siano sufficienti per tutti. Per questo motivo, si ricorre a un piccolo stratagemma. All’ultimo giro, infatti, se non ci sono carte sufficienti, invece di distribuire una carta a ogni giocatore il mazziere pone una carta scoperta al centro del tavolo che sarà valida come settima carta per tutti, un po’ come avviene nel poker in versione community card. Infatti, distribuendo sette carte a otto giocatori e bruciandone una a ogni nuovo giro, occorrerebbero 60 carte ma è risaputo che un mazzo ne contiene al massimo 52, questo è il motivo per cui è necessario fare ricorso alla regola appena descritta. Il gioco si conclude con lo showdown finale (denominato dalle nostre parti anche la mano perfetta) o con l’assegnazione del piatto all’unico giocatore rimasto attivo.
Nella formula tradizionale del 7 Card Stud, a vincere è il giocatore che realizza il punteggio più alto secondo le regole classiche del gioco del poker, quindi usando cinque delle proprie sette carte. I punteggi sono quelli già presenti in altri giochi in versione americana, quindi dal più basso al più alto:
- Carta più alta
- Coppia
- Doppia Coppia
- Tris
- Scala
- Colore
- Full
- Poker
- Scala Reale
Esistono comunque diversi giochi che derivano dal Seven Card Stud e se ne differenziano per alcuni piccoli particolari. Ad esempio, i più noti sono:
- Mississippi: variante che assomiglia molto al Texas Hold’em perché prevede un turno di puntate in meno e perché al termine la proporzione tra carte scoperte e carte coperte nei due giochi è la stessa.
- Acey Ducey: gli assi e i due sono dei jolly.
- Queens and after: Le regine e la carta che viene distribuita scoperta dopo di essa sono dei jolly. Tuttavia, se tra le carte scoperte appare un’altra regina, la carta successiva sarà un jolly e invaliderà il passo precedente, per cui le vecchie carte jolly torneranno ad avere il loro ruolo normale.
- Roll your own: si disputano quattro giri in cui vengono distribuite due carte coperte alla volta. Prima del round di puntate, ogni giocatore deve scegliere una carta da rivelare.
- Baseball: i 3 e i 9 sono jolly e quando si riceve un 4 scoperto si ottiene una carta in più.
Il 7 card stud nei casinò online
Il 7 Card Stud è un tipico gioco da casinò reale che in particolare in America è molto apprezzato, soprattutto nelle sale da gioco di Atlantic City e dintorni. Dalle nostre parti, i gusti del pubblico sono molto differenti quindi il gioco ha una diffusione molto minore. Purtroppo questa considerazione anche per i casinò online, anche se ci sono delle eccezioni come ad esempio 888Poker.
Strategie per vincere a 7 Card Stud
Un aspetto di primaria importanza in questo gioco è la memoria. Ricordare le carte scoperte degli avversari e memorizzarle prima che il giocatore faccia fold (in tal caso, infatti, il mazziere procede a coprirle immediatamente). Ovviamente, ciò richiede una buona metodologia. Ad esempio, per avere buoni risultati al 7 Card Stud è possibile tenere tre diversi conteggi, ovvero:
- le live cards, vale a dire le carte non ancora uscite e che migliorano il nostro punteggio
- le dead cards, le carte già uscite che potevano migliorare il nostro punteggio
- le overcards, ovvero le carte in possesso del giocatore e superiori a quelle scoperte.
Un’opinione piuttosto assodata tra i giocatori riguarda l’opportunità di giocare solo con live hands, ovvero con mani che hanno buone chance di migliorare nel corso della partita. Ad esempio, quando dopo il primo giro si hanno tre carte dello stesso seme, teoricamente la mano potrebbe evolvere in modo poositivo. Tuttavia, se sul tavolo sono presenti altre carte dello stesso seme, è chiaro che le possibilità di chiudere un Colore si riducono notevolmente. Le mani di questo tipo vengono chiamate in gergo dead hands, vale a dire perse in partenza e su cui non vale la pena insistere.
In secondo luogo, si ritiene che le coppie generalmente siano un punteggio efficace solo quando rimangono pochi avversari, mentre con un alto numero di giocatori attivi sono preferibili le cosiddette drawing hands, ovvero mani che potranno svilupparsi compiutamente solo con l’arrivo di altre carte. Un esempio sono (con le eccezioni descritte precedentemente) le tre carte dello stesso seme o a scala.
Un aspetto che invece si tende a prendere sotto gamba è la differenza tra le coppie alte e le coppie di carte basse. Generalmente, si è portati a pensare che tra una coppia e l’altra non cambia sostanzialmente nulla e invece non è così. Nel corso di una mano è facile accoppiare una carta con un’altra, per cui avere una coppia formata da figure fornisce sempre qualche garanzia in più. Per queste ragioni, giocare con una coppia bassa è caldamente sconsigliato. Questo è anche il motivo per cui avere delle carte alte, seppur spaiate, può fornire un valido aiuto.
Inoltre, bisogna fare attenzione alle carte che possono in un certo qual modo valorizzare le altre carte. Il giocatore che, ad esempio, mostra una K e riceve un Jack sicuramente oltre ad avere una possibilità di Scala mette già in allarme gli avversari e ciò ha delle importanti ripercussioni sullo sviluppo della mano.
Infine, vale la pena ricordare che non tutte le mani meritano di essere giocate fino in fondo ed è utile essere abbastanza selettivi, ma è giusto sottolineare che ogni lasciata è persa e una volta che si entra in una mano è meglio tener duro, a meno che non si abbia la ragionevole certezza che la propria mano non sia la migliore.